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G come gastronomia, un patrimonio culturale

Il cibo non risponde più solo alla semplice necessità di nutrire ma sempre più spesso diventa la materia base per l’espressione dell’arte culinaria della gastronomia.

Un piatto ben cucinato si trasforma in un’esperienza sensoriale, vista, olfatto, gusto e tatto sono tutti coinvolti nel godimento che ne deriva.

Se prima si considerava il cibo un piacere per il palato, ora tocca rivedere questa asserzione parlando di piacere tout court.

Non a caso sono fiorite innumerevoli trasmissioni televisive che mettono alla prova i più bravi chef per la creazione di quello che dovrebbe essere il piatto per eccellenza, un connubio ben calibrato di sapore, profumo ed estetica.

Occhi non solo per guardare

Uscendo dal Dopoguerra, gli italiani si sono dovuti accontentare di quel che trovavano e a non andare tanto per il sottile. Quel che c’era in tavola non si discuteva ma oggigiorno, nella nostra società del benessere, si può affermare che anzitutto si mangia con gli occhi.

L’aspetto del cibo non è secondario, anzi

D’altra parte, la facoltà di distinguere i colori, propria dell’occhio umano, si è evoluta con lo scopo di capire se un frutto fosse maturo o acerbo. Perciò la vista ha davvero un ruolo importante nei confronti dell’alimentazione, non la si può trascurare.

Dimmi cosa mangi e ti dirò chi sei

La gastronomia affonda le proprie radici nella cultura del proprio Paese di origine.

In Italia, dove le diversità regionali sono una ricchezza variopinta, non poteva che fiorire anche una cultura gastronomica che nulla ha da invidiare agli altri stati.

Non si tratta solo di dieta mediterranea ma di tutte le declinazioni che la stessa ricetta assume, in base alla regione in cui viene cucinata.

L’aggiunta di aromi particolari, per esempio, varia a seconda delle località geografiche perché viene utilizzato ciò che offre il territorio.

Da questo punto di vista l’Emilia Romagna, per esempio, può vantare una vasta tradizione culinaria, tanto che la sua città capoluogo, Bologna, viene detta la Grassa.

Fa parte della Pianura Padana, territorio proprio della cultura contadina, dell’impiego del maiale, di cui non si butta via niente.

Da queste basi nasce la gastronomia a Bologna, fatta di piatti ricchi di sapore e colore

Come i rollè, composti con carne, verdure di stagione e arricchiti con prosciutto crudo o cotto, e gli arrosti, anch’essi espressione della fantasia dei gourmet felsinei.

Per gustare tutte queste delizie cosa c’è di meglio che visitare una bottega storica, custode della vere tradizioni culinarie della città?

Come per esempio, la bottega Gardosi, gastronomia a Bologna centro, che da oltre 50 anni offre una selezione accurata di prodotti tipici, carne di altissima qualità e le migliori proposte gastronomiche.

Piatti di alta gastronomia pronti in linea coi tempi

La possibilità di reperire piatti già pronti per essere cucinati si adatta benissimo alle esigenze della vita moderna.

Il tempo è tiranno, ancor di più al giorno d’oggi, in cui viviamo tutti di corsa, tanto che spesso non si trova neanche un minuto per cucinare.

Allora, ecco che una buona gastronomia di riferimento risolve tante situazioni, consente di mettere in tavola cose buone e di non doversi accontentare della prima cosa che capita, tanto per riempirsi lo stomaco.

La gastronomia racchiude in sé anche l’aspetto della convivialità, non a caso la condivisione del pasto è un aspetto comune a moltissime culture.

I pasti principali vanno goduti appieno, rappresentano il momento in cui la famiglia o gli amici si riuniscono intorno allo stesso tavolo ed è più bello se si riescono a consumare tutti insieme.

E chi trova una buona gastronomia si può dire che ha trovato un tesoro, perciò è bene che se la tenga stretta!